La storia delle cartellate

Si tratta di un dolce tradizionale pugliese la cui storia risale però ai riti greci della dea Demetra.

di Giovanna Margiotta, amica del gruppo Facebook “Erbe aromatiche e spezie”, non sei ancora iscritto? Che cosa aspetti? Iscriviti qui

La tradizione più recente li associa al periodo natalizio con code del carnevale.
Una iscrizione rupestre risalente al VI sec. A.C.sembra fissarne un prototipo preparato con ingredienti tipici della tradizione dolce della Grecia antica: farina, miele, mosto cotto e vino.
Dolci simili venivano offerti alla dea Demetra (dea dell’agricoltura) per propiziarne la fertilità.
Il nome ” carteddate” è di origine incerta, per taluni è derivato dalla forma accartocciata che assumono le losanghe di pasta arrotolata a spirale, secondo altri sarebbe una derivazione del termine tardo-latino ” cartellus”, che, come nel siciliano ” cartedda”, significava canestro o cesto. Le carteddate ,infatti, hanno l’aspetto di cesti intrecciati.
Anche in Grecia si preparano oggi dolci simili ” diples” associati anch’essi alle fasce del bambinello.
Con l’avvento del Cristianesimo, molte tradizioni pagane vennero assorbite nelle festività cristiane. Agli albori del Cristianesimo questo dolce veniva offerto alla Madonna, affinchè propiziasse buoni raccolti.
Successivamente le cartellate, fatte di losanghe avvoltolate, vennero associate alle fasce che avvolgevano il Bambin Gesù e quindi al periodo propiziatorio delle feste natalizie.

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