L’intervista sul rapporto tra omeopatia e scienza che Marco Pingitore ha fatto al Dott. Nicola Del Giudice

1) In che modo l’omeopatia è legata alla fisica quantistica?

Dare una base interpretativa all’omeopatia ha costituito un obiettivo molto ambizioso, anche per i limiti e l’inadeguatezza del paradigma dualista ad interpretare la complessità del reale, ed in particolare a fornire modelli coerenti e logicamente comprensibile dell’organizzazione della materia vivente.

La moderna medicina scientifica si fonda sul paradigma della biologia molecolare; la materia vivente è vista come un aggregato di molecole ognuna delle quali con un ruolo specifico. Il linguaggio della fisica classica, ad esempio, è totalmente inadeguato ad interpretare alcuni dei fenomeni in natura come la natura duale della luce, l’elettromagnetismo, la fusione fredda, l’omeopatia, ecc.

Lo “scienziato normale” rifiuta di accettare l’omeopatia sia perché non riesce a trovare nel suo schema concettuale l’immagine adatta per rappresentarla come il prodotto di cause locali, sia perché le guarigioni “anomale” entrano in conflitto con gli attuali interessi industriali e finanziari, e con l’aspetto burocratico della scienza che definisce uno “Stato scienziato” abilitato a discriminare il vero dal falso.

In questi ultimi quarant’anni è stato sviluppato un approccio alla fisica della materia condensata che riconduce il rapido e veloce ritrovarsi dei componenti elementari della materia vivente alla presenza di un campo di forza avente un lungo raggio di azione, come il campo elettromagnetico.

E’ stato dimostrato che ogni insieme di componenti elementari (atomi, molecole, ioni, ecc.) al di sopra di una densità critica e al di sotto di una temperatura critica, entra in uno stato ordinato e coerente, in cui i componenti oscillano tra due loro configurazioni in concordanza di fase con un campo elettromagnetico generato dalla stessa loro oscillazione.

Dal 1980 la conoscenza dell’omeopatia ha fatto notevoli passi avanti grazie al contributo indispensabile fornito dalla elettrodinamica coerente: è stato possibile dimostrare il meccanismo che è alla base dell’ordine esistente in un organismo vivente, la base fisica dell’unità psico-fisica-emozionale, la natura del rimedio omeopatico, le proprietà straordinarie dell’acqua tra cui fondamentale la “memoria dell’acqua”, una rappresentazione dell’acqua che fa riferimento all’elettrodinamica quantistica, un nuovo modello uomo realizzato sui principi della coerenza elettrodinamica, tenendo presente che il concetto di “coerenza”è valido sia a livello di organizzazione somatica, sia a livello di organizzazione psichica, entrambe in grado di garantire l’ordine dell’essere umano (cfr. N. Del Giudice – M. Del Giudice, Omeopatia: la scienza dell’uomo, Ed. Cortina, Verona, 2017).

Esiste pertanto negli esseri viventi un livello elettromagnetico connesso al livello chimico che consente di: regolare il traffico delle molecole; introdurre un ordine di lunga distanza di un organismo vivente, identificare un supporto fisico alla sfera emotiva, garantire l’unità del vivente introducendo un meccanismo di connessione tra sfera emotiva e sfera somatica.

 

2) Nell’articolo di Marianna Gualazzi viene detto testualmente “le basi scientifiche dell’omeopatia in questi ultimi tempi vanno rafforzandosi sempre di più”. Quindi a suo avviso l’omeopatia ha basi scientifiche, su quali dati si basa questa sua affermazione visto che attualmente non ci sono studi basati sul metodo “doppio cieco randomizzato” che riguardano l’omeopatia?

E’ necessario fare una premessa: l’analisi storica evidenzia che ogni socio cultura impone una griglia concettuale (paradigma) attraverso cui orienta ed influenza il modo comune di pensare. Tale griglia concettuale opera anche nel modo scientifico fornendo un modello di problemi e di soluzioni che condizionano i criteri in base a cui si definisce il “vero epocale”.

Come dice, Feyerabend “il paradigma condiziona l’emergere delle teorie”: un esempio per tutti è rappresentato dall’elettromagnetismo che fino al ‘700 era considerato una stregoneria, patrimonio solo di alcuni fanatici ricercatori come Messmer e Cagliostro, e quindi era respinto dalla scienza. Oggi su tale fenomeno c’è il consenso generale. Analogamente per l’omeopatia.

Ciò che colpisce è l’ostinazione con cui gran parte della comunità scientifica internazionale nega l’evidenza sperimentale perché non interpretabile alla luce del paradigma dualista, come Simplicio gran parte dei ricercatori si rifiuta di “guardare nel cannocchiale di Galilei”, ovvero di prestare attenzione allo strano fenomeno dell’omeopatia.

In questa prospettiva, il metodo “doppio cieco randomizzato” così come è concepito oggi, non è applicabile all’omeopatia in quanto diversamente dalla metodologia chimica, che opera su una struttura considerata come un oggetto che esiste in uno stato di minima energia, nella metodologia omeopatica l’azione terapeutica è finalizzata a ripristinare livelli di coerenza che garantiscono l’ordine e l’identità del sistema. Ad esempio, se vogliamo studiare l’azione di Lycopodium sugli esseri umani, bisogna selezionare i soggetti Lycopodium e non i soggetti scelti indiscriminatamente. La terapia omeopatica è rivolta al singolo individuo, va personalizzata.

Ho inserito la parola “coerenza”: essa assume una funzione fondamentale nella metodologia omeopatica. Coerenza in fisica indica un insieme di elementi collegati dinamicamente all’interno di un campo oscillante e costituenti un’unica unità funzionante. La coerenza definisce un linguaggio in grado di produrre informazioni: ad esempio, i rimedi omeopatici identificano dei domini di coerenza veicolanti specifici messaggi.

 

3) Per quanto riguarda l’effetto “memoria dell’acqua” nello stesso articolo si dice testualmente “studiando l’acqua e perfezionandosi lo studio della coerenza elettrodinamica quantistica – che è una branca della fisica quantistica – abbiamo cominciato ad intravedere la possibile spiegazione dei meccanismi di funzionamento del rimedio omeopatico”. Quindi, se abbiamo “cominciato ad intravedere la possibile spiegazione” vuol dire che ancora non siamo certi di come funziona?

Senza dilungarci ulteriormente sui principi dell’elettrodinamica coerente, ricordiamo che in un essere vivente esiste un forte accoppiamento tra livello chimico e livello elettromagnetico, tra materia e campo radiativo, in conseguenza del quale si verificano i seguenti fenomeni: i componenti oscillano in fase (coerenza); la radiazione resta intrappolata nella materia; il sistema materia-radiazione in un certo range di temperatura tende a stabilizzarsi relativamente al regime disordinato in cui precedentemente si trovava.

In ordine al sistema acqua possiamo osservare la presenza di due fasi, di cui una coerente con i componenti che oscillano rigorosamente in fase e l’altra fluttuante, in cui le fluttuazioni quantiche fanno muovere i componenti in modo disordinato come in un gas. Tra le due fasi si definisce un equilibrio dinamico che è una funzione della temperatura. Nella fase coerente le molecole, organizzate in domini di coerenza, ruotano con una data velocità oscillando ordinatamente in fase e tale rotazione è stabilizzata da forze statiche notevoli.

La fase coerente presente nell’acqua costituisce il supporto indispensabile per iscrivere in essa le varie informazione veicolate dalle varie molecole in essa presenti. Ma per poter trascrivere le varie informazioni è indispensabile utilizzare una ben determinata procedura, scoperta empiricamente dall’omeopatia, che tende ad allentare la morsa delle forze statiche che mantengono la coerenza e l’ordine di rotazione dei domini di coerenza in tale fase (diluizione-dinamizzazione).

La trascrizione si realizza attraverso una variazione della velocità di rotazione in fase dei nuclei di coerenza dell’acqua operata dal campo radiativo della sostanza di partenza.

La lettura dell’informazione da parte del sistema vivente avviene per co-risonanza con molecole oscillanti con la stessa frequenza.

 

4) Sempre per quanto riguarda l’effetto “memoria dell’acqua” le ricerche pubblicate dal suo scopritore Benveniste sono risultate false e manipolate (fonte Rivista scientifica Nature). Su quali studi o ricerche si basa l’accettazione di questo principio, visto che attualmente sembra che questo effetto qualche decina di femtosecondi (fonte Wikipedia) e quindi sia inutilizzabile a scopo terapeutico?

Abbiamo visto che l’acqua può conservare memoria di un campo magnetico una volta applicato attraverso la rotazione, non eliminabile in assenza di vortici, delle anime elettroniche dei suoi domini di coerenza. Gli esperimenti pubblicati nel 1988 dal gruppo di Benveniste illustrano come una diluizione spinta al di sotto del limite posto dal numero di Avogadro di una certa specie molecolare determina da parte del corrispettivo recettore biologico una risposta analoga a quella ottenuta dalla macromolecola di partenza.

Ovviamente questo annuncia ha generato i frizzi e i lazzi della comunità scientifica e della “corte dei miracoli” di opinionisti scientifici autorizzati, tuttologi, pensatori assennati che lottano contro l’irrazionalismo.

Molto interessanti sono le ricerche condotte presso il dipartimento di Chimica dell’Università “Federico II” di Napoli dal prof. Vittorio Elia e dai suoi collaboratori sui rimedi omeopatici, costituiti tutti di acqua, utilizzando misure quali il calore di mescolamento, misure del pH, conducibilità elettrica, costante dielettrica, tensione superficiale, viscosità, risonanza magnetica, termoluminescenza. Tali misure evidenziano l’esistenza di una loro variazione che si mantiene nel tempo.

Possiamo concludere affermando che anche nella scienza esistono i partiti e quelli dominanti tendono a soffocare, anche utilizzando il disprezzo, la menzogna, il potere economico, l’ostracismo, qualunque idea nuova, qualunque nuova prospettiva, qualunque novità che possa mettere in crisi il paradigma dominante.

Possiamo dire Goethe “vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante la tua filosofia possa sognare.

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