Sfinci

Oggi, festa del papà e di San Giuseppe, alle Isole Eolie ed in tutta la Sicilia si festeggia con la tradizionale “Sfincia”.
Il nome deriva dal latino spongia, oppure dall’arabo, isfanǧ, in entrambi i casi “spugna”. Infatti, questo dolce, si presenta come una frittella morbida e dalla forma irregolare, proprio come una vera e propria spugna.
Persino la Bibbia ed il Corano menzionano questo dolce, che nei secoli ha subito delle trasformazioni grazie alle abilità delle suore del monastero delle Stimmate, di Palermo, adesso Teatro Massimo.
Da semplici frittelle di pane a dolce farcito con ricotta, gocce di cioccolato, granella di pistacchio e frutta candita, la ricetta della Sfincia di San Giuseppe, è stata ulteriormente rivisitata ed elaborata dai pasticceri siciliani.
Secondo una vecchia tradizione, la sfincia veniva preparata dalla suocera per la nuora per cercare di “addolcire” i rapporti tra le due, tipicamente parecchio difficili e ostili a causa della gelosia delle due donne nei confronti, rispettivamente, del figlio e del marito.
Oggi mi fa piacere proporre, una versione più tipicamente Eoliana, le sfince di cucuzza (zucca), uvetta e rosmarino, spolverate con zucchero o inzuppate nel mosto cotto; e una versione con le uova: “sfinci d’ova” ripieni con la farcia del cannolo siciliano.
Auguri ai Giuseppe, Giuseppa e a tutti i papà ❤️

di Demetrio  de Salvatore, amico del gruppo Facebook “Erbe aromatiche e spezie”, non sei ancora iscritto? Che cosa aspetti? Iscriviti qui

Ricette

 

SFINCI DI CUCUZZA (zucca) CON UVETTA E ROSMARINO, CON ZUCCHERO O INZUPPATE DI MOSTO COTTO
Impastare tutto insieme 1 kg zucca bollita con sale qb e passata al setaccio, 350 gr di farina 00, 100 Gr. di uvetta, 30 Gr. di lievito di birra sciolto in un po’ d’acqua di cottura della zucca, 10 Gr di rosmarino spezzettato, 2 cucchiai di zucchero. Una volta ottenuto l’impasto, lasciare riposare, circa tre ore coperto e in ambiente caldo, per far agire il lievito, in modo che la massa aumenti il suo volume dando leggerezza al prodotto finito.
Infine con un cucchiaio prendere parte dell’impasto e versarlo nell’olio bollente, senza intasare la pentola.
Dopo pochi minuti di frittura, estrarre con una schiumarola le “sfìnci” e riporle su abbondante carta assorbente. Appena asciugate dall’olio in eccesso, riporle su un vassoio e cospargerle di abbondante zucchero con vanillina o inzuppate nel mosto cotto.

 

 

“SFINCI D’OVA” (sfince di uova) RIPIENI CON LA FARCIA DEL CANNOLO SICILIANO
Mettere a bollire 250 cl di acqua con 70 gr di burro e un pizzico di sale.
Quando inizia il bollore, togliere dal fuoco e aggiungere 150 gr di farina 00, mescolare fino a diventare come una palla staccandosi dal bordo della pentola. Continuare a mescolare e aggiungere un cucchiaio di zucchero.
Togliere l’impasto dalla pentola e adagiarlo su una spianatoia e lavorare con le mani (scanare). Appena il composto è freddo metterlo in una ciotola e amalgamare, con un cucchiaio, uno per volta, quattro uova. Infine prendere il composto a cucchiaiate e friggere in abbondante olio bollente. Una volta diventate dorate, sgocciolarle e passarle nello zucchero e cannella o inzupparle nel mosto cotto o farcirle, come dei bignè, con ricotta, crema pasticciera, cioccolato o nutella.
Per la farcia del cannolo siciliano.
Fare scolare 800 gr di ricotta (io, per renderla più leggera, uso metà di pecora e metà vaccina) che dovrà essere asciutta prima di essere lavorata. Setacciare con un colino a maglie strette in modo da ottenere una crema. Aggiungere 180 g di zucchero e con una spatola lavorare la crema di ricotta. Aggiungere quindi 50 grammi di arancia e cedro canditi e 80 grammi di gocce di cioccolato. Amalgamare bene il tutto e riporre in frigorifero a riposare per almeno un’ora.

Vino abbinato: Ramdandolo, lo trovi qui

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