di Marco Pingitore, Ale Alebeerba Lampis e Biologo Marino

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Prima di acquistare una spezia occorre porsi alcune domande e dopo porle anche all’intermediario…

Molto spesso acquistare una spezia, soprattutto nella grande distribuzione significa non sostenere in alcun modo nè il ciclo produttivo nè il produttore. Mentre, a nostro avviso, l’etica è un aspetto che dovrebbe essere messo in primo piano nel mercato delle spezie. Infatti, troppo spesso parlando di questo tipo di prodotti ci soffermiamo nello snocciolare le virtù benefiche, senza preoccuparci che le stesse spezie provengano da luoghi sani e sicuri, dove non si sfrutti il lavoro minorile o l’ambiente circostante. Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è il prezzo, quando è troppo basso (vedi il caso della GDO) è molto probabile che l’essenza sia prodotta in condizioni sfavorevoli dal punto di vista ambientale, di rispetto del lavoro ecc. Ma andiamo piú sul pratico: qual’è l’alternativa? Dove si comprano allora le erbe aromatiche e le spezie? Come si fa ad essere sicuri che quelle che acquistiamo rispettano il lavoro, la salute e l’ambiente? Dobbiamo rinunciare ad un pò di comodità bisogno avere un po’ più di pazienza e cercare fornitori seri, porre le domande giuste e pretendere la tracciabilitá ne più ne meno di quello che si fa quotidianamente dal macellaio o dal pescivendolo. Ma quali sono le domande giuste? Come si controlla che ci venga detta la verità? Come si verifica la tracciabilitá? Certo comprare senza porsi queste domande è più semplice, ma se vogliamo essere consumatori attenti e consapevoli occorre è necessario approfondire le cose. Ma torniamo dal pescivendolo e dal macellaio. Quando acquistiamo del pesce o della carne abbiamo la possibilità di controllare un’etichetta, purtroppo quando parliamo di spezie l’unica cosa che il produttore deve dichiarare è il paese di provenienza. Un pò poco no? Visto che le normative non sono sufficientemente stringenti, oltre che richiedere (magari con una petizione) di avere lo stesso tipo di informazioni obbligatorie di altri prodotti, come le già citate carne e pesce, occorre che sia il consumatore a porre un’attenzione maggiore nell’acquisto. Ad esempio, richiedendo al venditoreo in che zona specifica viene coltivata quella determinata sostanza, da chi e come… dalle risposte avremmo un’idea più precisa sul prodotto finale. Purtroppo ci sono tanti consumatori distratti o pigri (chiamiamoli così), per noi è importante non dare per scontato niente: molte persone non controllano le etichette, neanche dal macellaio e il nostro obiettivo è dare qualche strumento in più per acquisire la consapevolezza di ciò che utilizziamo che sia un farmaco o integratore (lo stiamo facendo parlando di omeopatia), che sia un alimento. É sufficiente? No, su tante cose non abbiamo (almeno non tutti) la possibilità di verificare ciò che acquistiamo e purtroppo dobbiamo fidarci e il mondo è pieno di insidie e “cattivi maestri”. Ma del resto se si acquista senza controllare, pur avendone la possibilità, il difetto è nostro. Noi sosteniamo l’importanza di avere informazioni chiare e trasparenti per le erbe aromatiche e le spezie e visto che la tracciabilitá non è obbligatoria o molto superficiale, per usare un eufemismo, crediamo che i consumatori dovrebbero prendere il massimo della chiarezza in termini di informazioni proprio per evitare di acquistare prodotti non adeguati. Del resto i fornitori seri sono in grado di rispondere e fornire le documentazioni necessarie. Essere esigenti sulla tracciabilità è un nostro diritto di consumatori ed è giusto pretenderlo da tutti sia dal grande distributore, sia dal venditore ambulante, e anche se la normativa è blanda noi possiamo decidere di acquistare da un rivenditore piuttosto che un altro anche in virtù di questo elemento, che noi sosteniamo essere molto più importante del prezzo! Già ci sono diverse aziende serie ed affidabili, che danno molte informazioni dettagliate sul prodotto, sulla provenienza, sul produttore. Molto spesso l’obiezione è che in questo modo aumentano i prezzi, ma questo non avviene per speculazione: rispettare le regole e pagare i produttori il giusto comporta costi più alti.