Che cos’è |
E’ una pianta della famiglia delle Asteraceae appartenente al genere Calendula |
Storia |
Il nome deriva da “calendae romanae”, ovvero il primo giorno del mese nel calendario romano. Sta ad indicare la ricorrenza mensile, visto che la calendula fiorisce una volta al mese. Sia i latini che i greci erano soliti chiamarla Solsepium, ovvero seguace del sole proprio per il fatto che i fiori si aprono e si chiudono al sorgere e al calare del sole. Incerta è la sua origine, secondo alcune ipotesi (Luciano Guignolini in particolare) potrebbe essere originaria del Marocco o in alternativa potrebbe essere un ibridazione di una pianta simile molto diffusa in Medio Oriente: la Calendula arvensis. Utilizzata sin dall’antichità, a scopo ornamentale e alimentare: i suoi fiori sono edibili e possono essere ridotti in farina, in questo caso viene chiamata Marigold, che altro non è che la traduzione in inglese di calendula appunto. La calendula è legata ad una antica leggenda greca che ha influenzato nei secoli l’idea che questa pianta fosse un simbolo di sottomissione e di dolore. Infatti si narra che Afrodite crebbe con Adone, figlio di Mirra e Tia, poichè la madre Mirra era stata trasformata dagli Dei in un albero per punirla. Afrodite si innamorò del giovane Adone e questo fece andare su tutte le furie suo marito Marte, il dio della guerra. Marte, per vendicarsi, scagliò contro Adone un cinghiale con l’ intento di ferirlo a morte. Adone, rimasto ferito, venne protetto da Afrodite che lo nascose in una cassa e lo affidò alle cure di Proserpina, la regina degli Inferi. Proserpina, però, incuriosita dal contenuto della cassa decise di aprirla e si innamorò anche essa del giovane e bello Adone. Quando Afrodite le chiese di restituirle la cassa e questa si rifiutò, si appellò a tutti gli Dei dell’Olimpo per riparare al torto subito. Zeus, allora, stabilì che Adone dovesse trascorrere una parte dell’anno con Afrodite, tra i vivi, e l’ altra con Proserpina, tra i morti. Quando Adone tornò negli Inferi, Afrodite pianse amaramente e dalle lacrime versate si generò una pianta di Calendula che, come Adone, sarebbe stata destinata a periodi di vita alternati a periodi di morte. Un’altra leggenda associata alla calendula è di origne messicana. Secondo questa leggenda la calendula è stata introdotta in Messico dai conquistatori e poi si è diffusa alimentandosi del sangue degli indigeni, vittime della colonizzazione. Per questo in Messico la calendula è legata al tema della morte. |
I consigli dell’erborista |
Ha proprietà antispasmodiche, sudorifere e cicatrizzanti. Regolarizza il flusso mestruale. I fiori secchi macerati in olio (il cosiddetto oleolito di calendula) possono essere utilizzati contro le bruciature. |
I consigli del cuoco |
Aceto alla calendula Risotto alla calendula e gamberetti Tisana antisettica Tisana antiemorragica L’insalata non è bella se non c’è la pimpinella… Pozioni da bagno e altre qui |
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